Storie di resistenza

Alcune delle piazze di riferimento del Vomero sono intitolate ad avvenimenti storici di resistenza civile. La metro di Medaglie d’oro è dedicata ai martiri della prima guerra mondiale e la fermata della metropolitana Linea 1 di Quattro giornate in corrispondenza di Via V.Gemito racconta dei primi focolai di rivolta contro l’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale.

All’interno della stazione di Quattro giornate è presente un ciclo di opere d’arte che ripercorrono i temi della resistenza a Napoli ed in generale quelli della resilienza e dell’istinto predatorio comune a tutti gli uomini.

Dal generoso percorso sotterraneo ricco di spunti, ci si può facilmente spingere alla ricerca di altri segni rivoluzionari. Andando a ritroso nel tempo troviamo che uno dei primi abitatori del castello è stato un anacoreta; la grotta dove si dice abbia dimorato si trova subito dopo aver attraversato il ponte levatoio sulla sinistra. Il filosofo  Tommaso Campanella passerà giorni di prigionia a causa delle sue idee utopiche esposte nella “Città del sole”. La Rivoluzione napoletana del 1799 ebbe in Sant’Elmo il bastione simbolo dello scintillio delle idee illuministe.

L’arte napoletana è stata molto influenzata dai percorsi di rivoluzione, finendo per essere essa stessa un’espressione di Resistenza. 

Consigliamo perciò un percorso tra le collezioni storiche del museo del 900 allestito all’interno del Castello e la nuovissima collezione “Un’opera per il Castello” che si costruisce anno dopo anno grazie ad un concorso pubblico per artisti bandito dalla soprintendenza e che va ad arricchire gli spazi interni del maniero e la sua meravigliosa Piazza d’Armi che con la sua altezza di 250 m slm offre la più completa prospettiva sul golfo di Napoli e sulla città.